Testi vari e utili

PROPOSTE PER CAMBIARE SUBITO

L'espressione musicale in Italia è un'attività fondamentale e centrale per la fascia adolescenziale e giovanile. I giovani suonano, da soli o in gruppo, per divertirsi, per stare insieme, per esprimersi, per creare cultura, per intraprendere un percorso che può portarli anche ad una professione e al lavoro.
In Italia l'attuale normativa di legge riguardante le esibizioni dal vivo e le produzioni musicali è inadatta, anacronistica e in contrasto con gli elementari principi costituzionali e di diritto.
Riteniamo anticostituzionale e illegale richiedere da parte della Siae il pagamento del permesso per effettuare spettacoli e il pagamento anticipato di eventuali diritti d'autore per esibizioni di musicisti non professionisti che eseguono brani non depositati. Inoltre sarebbe quantomeno lecito lasciare la libertà agli autori di scegliere di farsi corrispondere o meno i diritti sui brani di propria composizione, ovvero di non istruire la pratica Siae anche in presenza di brani depositati, visto che la grtan parte delle somme versate non ritorna agli autori ma serve a mantenere la burocrazia Siae.
Riteniamo anticostituzionale e illegale richiedere da parte dell'Enpals contributi previdenziali a musicisti non professionisti, non costituiti in società, o in esibizioni per beneficenza.
Dopo la convenzione Siae-Enpals per la riscossione dei contributi previdenziali durante gli spettacoli tutti gli operatori del settore si stanno rendendo conto di quanta confusione, ignoranza e burocrazie esiste nel mondo dello spettacolo italiano.
Questa convenzione, legalmente e giuridicamente ineccepibile, ha semplicemente comportato un sensibile aumento nella burocrazia a carico di organizzatori e gestori di locali; una diminuzione nelle retribuzioni ai musicisti dilettanti e semiprofessionisti; una diminuzione degli spettacoli. Tutto ciò è preoccupante e molto negativo.
Le attuali leggi e norme in materia di spettacolo penalizzano fortemente l'attività dilettantistica e semiprofessionale, danneggiano la creatività giovanile, limitano gli spazi e le possibilità di libera espressione artistica e culturale. Nello specifico, le percentuali Iva, Siae, Enpals che insistono sulle misere retribuzioni dei musicisti sono assolutamente esorbitanti, ben sapendo che quelle persone non vedranno mai né diritti d'autore (in quanto non iscritti alla Siae) né pensione Enpals (in quanto le giornate minime di lavoro per percepirla ammontano a circa 5000 !!). La chimera della ricongiunzione dei contributi Enpals con quelli di altri enti previdenziali è ridicola: potrebbe aumentare la nostra futura pensione di qualche euro al mese, mentre oggi paghiamo il 33% sui compensi !!
E' necessario un intervento urgente e puntuale per modificare in modo sostanziale il trattamento di tutte quelle forme artistiche e culturali, che in Italia sono la netta maggioranza, che non hanno o non hanno ancora implicazioni professionali definitive, ovvero tutti quei gruppi teatrali e musicali che agiscono senza o non ancora con obbiettivi di professione. Sappiamo bvne quanto in Italia sdi adifficile mantenersi con l'attività artistica. Siamo uno dei paesi più indietro nella tutela della creatività e dell'espressione e chi vuole intraprendere una carriera nel settore dello spettacolo non è aiutato, non è supportato, non è tutelato.
La convenzione Siae-Enpals in questo caso non aiuta, anzi peggiora la situazione.
Fermo restando che per chi opera a livello professionale non è cambiato assolutamente nulla, ecco alcune proposte che possono essere intraprese per risolvere invece i problemi degli altri:

1 - riduzione dell'Iva sui supporti fonografici (cd e cassette) e sui concerti dal 20% al 4%;
2 - bonus sui proventi per i diritti d'autore Siae per gli autori e compositori al di sotto dei 35 anni;
3 - incentivi e sgravi fiscali alle stazioni radio e tv che trasmetteranno musica italiana di nuova produzione in misura del 50% almeno su Iva e Siae;
4 - stanziamento di fondi per progetti che tendano alla promozione e al sostegno di giovani compositori o gruppi musicali (sottoforma di borse di studio, premi, ecc.). Maggiore informazione sull'utilizzo dei fondi CEE in questo settore.
5 - interventi presso la Rai per dare spazi (dirette tv) ad iniziative (come il Premio Tenco, il Festival della Canzone d'Autore di Recanati, il festival Arezzo Wave) sedi naturali dei generi musicali che non trovano nel Festival di Sanremo la sede ideale per la loro promozione.
6 - defiscalizzazione e esenzione da contributi (Iva, Siae, Enpals) per i locali o festival che organizzano concerti di gruppi musicali e teatrali emergenti, non professionisti, fino all'ammontare lordo di 100 € per ogni artista ogni spettacolo e conseguente esenzione dalla contribuzione Enpals per artisti che effettuano fino a 25 prestazioni annue. Forfait per prestazioni da 26 a 50, da 50 a 100 e così via.

Non è necessario costituire un albo dei gruppi emergenti o dilettanti: è una libera scelta di ogni individuo intraprendere la carriera professionale o meno. Uno stato democratico deve garantire a tutti la possibilità di esprimersi senza limiti d'età, di linguaggio, di forma artistica, anche percependo compensi che come sappiamo bene sono una minima e misera consolazione per chi invece contribuisce nel suo piccolo ad elevare il livello culturale ed artistico del nostro paese.


ECCO LA PROPOSTA PRESENTATA A VELTRONI NEL NOVEMBRE 1997

A scanso di equivoci ed in tempi non sospetti…

Il ruolo dello Stato:
- riduzione dell'Iva sui supporti fonografici (cd e cassette) e sui concerti (dal 19% o 16% al 4% o 2%);
- riduzione della tassa spettacoli per i concerti di musica italiana (eventualmente per i concerti di giovani compositori e gruppi musicali); [ il Governo di centro-sinistra l'ha poi abolita ]
- bonus sui proventi per i diritti d'autore Siae per gli autori e compositori al di sotto dei 35 anni;
- incentivi e sgravi fiscali alle stazioni radio e tv che trasmetteranno musica italiana di nuova produzione in misura del 50% almeno;
- stanziamento di fondi per progetti che tendano alla promozione e al sostegno di giovani compositori o gruppi musicali (sottoforma di borse di studio, premi, ecc.). Maggiore informazione sull'utilizzo dei fondi CEE in questo settore.
- interventi presso la Rai per dare spazi (dirette tv) ad iniziative come il Premio Tenco, il Festival della Canzone d'Autore di Recanati, il festival Arezzo Wave, ovvero le sedi naturali dei generi musicali che non trovano nel Festival di Sanremo la sede ideale per la loro promozione.

Il ruolo dell'ente locale:
- investire in spazi per le prove e per l'esibizione in pubblico per i giovani musicisti e i gruppi emergenti;
- Cercare accordi a livello nazionale con Siae ed Enpals per sgravi e sconti sulle iniziative e gli spettacoli che comprendono gruppi di base ed emergenti (con musicisti di età non superiore ai 35 anni); [ ecco la mia proposta! Altro che AN… ]
- Scelta di musicisti e gruppi da sostenere attraverso premi e borse di studio di cui sopra;
- Organizzazione di iniziative atte a promuovere la musica in senso generale (Festa della Musica).

Tutto questo nel 1997, 4 anni fa. Qualcosa è stato fatto, forse non abbastanza, ma noi continueremo su questa strada. Non abbiamo bisogno di Alleanza Nazionale e del Polo in periodo elettorale per capire di cosa ha bisogno la musica italiana !


petizione contro Siae ed Enpals

AL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI

Oggetto: Petizione per la modifica delle norme in merito a permesso spettacoli, permesso intrattenimenti, diritti d'autore, contributi previdenziali Enpals.

L'espressione musicale in Italia è un'attività fondamentale e centrale per la fascia adolescenziale e giovanile. I giovani suonano, da soli o in gruppo, per divertirsi, per stare insieme, per esprimersi, per creare cultura, per intraprendere un percorso che può portarli anche ad una professione e al lavoro.
In Italia l'attuale normativa di legge riguardante le esibizioni dal vivo e le produzioni musicali è inadatta, anacronistica e in contrasto con gli elementari principi costituzionali e di diritto.
Riteniamo anticostituzionale e illegale richiedere da parte della Siae il pagamento del permesso per effettuare spettacoli e il pagamento anticipato di eventuali diritti d'autore per esibizioni di musicisti non professionisti che eseguono brani non depositati. Inoltre sarebbe quantomeno lecito lasciare la libertà agli autori di scegliere di farsi corrispondere o meno i diritti sui brani di propria composizione, ovvero di non istruire la pratica Siae anche in presenza di brani depositati, visto che la grtan parte delle somme versate non ritorna agli autori ma serve a mantenere la burocrazia Siae.
Riteniamo anticostituzionale e illegale richiedere da parte dell'Enpals contributi previdenziali a musicisti non professionisti, non costituiti in società o richiedere contributi per concerti senza retribuzione per i musicisti e senza biglietto d'ingresso. Se vogliamo supportare l'espressione giovanile, la musica italiana, l'attività musicale nei locali pubblici e nei centri culturali è necessario un immediato intervento per modificare la vigente normativa.
I locali, club, circoli, centri culturali che ospitano concerti di questo genere non devono più ottemperare a pratiche burocratiche complesse, costose, incostituzionali, che di fatto impediscono e frenano tutta l'attività musicale in Italia. Proponiamo che nei concerti dove i musicisti producano dichiarazioni sostitutive di atti notori dove dichiarino di non eseguire brani depositati in Siae, di non percepire retribuzioni o rimborsi, o di non voler percepire diritti d'autore non ci sia più l'obbligo di agibilità Enpals e permesso Siae.

In attesa di un segnale tangibile, io sottoscritto , nato a il , residente a in , di professione ,

CHIEDO AL MINISTRO

Ai sensi dell'art. 21 della Costituzione l'immediata modifica delle norme di legge e dei regolamenti relativi a diritto d'autore, contribuzione previdenziale Enpals per il settore musicale, proponiamo l'esenzione totale dal pagamento di contributi Enpals e Siae per i concerti gratuiti, effettuati da musicisti non professionisti, senza retribuzione per i musicisti, con brani non depositati presso la Siae o con la volontà di non percepirne i diritti.

, lì

In fede,


petizione al Parlamento Europeo contro l'Enpals

AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Oggetto: Petizione nei confronti del Governo Italiano per violazioni alle norme relative alla promozione delle attività culturali, al diritto al lavoro ed alla libertà di espressione riguardanti il settore della musica.

Io Sottoscritto...........................i professione ..........................nato/ a....................... Stato...........il...................... residente in.............

indirizzo.......................CAP......Stato.......di cittadinanza italiana

C H I E D E

a questo Parlamento di pronunciarsi in merito all'atteggiamento del Governo Italiano nei confronti della promozione della cultura musicale, del diritto al lavoro e della libertà di espressione dei singoli individui; diritti sanciti e tutelati in tutta Europa che l'Italia di fatto non rispetta.

Le norme fiscali e burocratiche a cui è soggetta tutta l'attività musicale, stanno causando una notevole perdita di posti di lavoro in tutti i settori musicali, sono svantaggiati soprattutto quei musicisti che lavorano in modo saltuario.

Le norme in questione riguardano soprattutto il regime fiscale,in particolare le normative dell'ENPALS (Ente Nazionale Per l'Assistenza Lavoratori dello Spettacolo).

Queste normative, contenute nel decreto legge 708 del 1947 (e successive modificazioni), stanno mettendo in serio pericolo l'attività musicale in quanto pongono a carico del musicista una serie di adempimenti fiscali e burocratici che non sono sostenibili economicamente da chi vuole vivere facendo questo mestiere.

Analizzando l'operato dei vari governi degli ultimi anni si può facilmente dedurre come questo settore sia stato dimenticato e lasciato in balia di leggi obsolete e di difficile interpretazione che di fatto impediscono il sereno e dignitoso svolgimento di questa attività.

Adesso che l'Italia fa parte dell'Unione Europea ci si aspetterebbe una politica in armonia con le direttive dell'Unione e invece notiamo che il nostro Governo ed in particolare il Ministero del Lavoro e delle Finanze continuano a praticare una politica fiscale che va contro l'occupazione e che danneggia chi vuole lavorare.

Qui di seguito intendo illustrare i vari procedimenti burocratici a cui è soggetta l'attività musicale in Italia.

A) Il decreto legge n.708/1947 prevede che chiunque effettua un intrattenimento musicale pubblico deve essere in possesso del "certificato di agibilita' " ENPALS.

Per averlo, il musicista deve costituire società (srl,snc ecc..) in modo da risultare impresa dello spettacolo e versare i contributi previdenziali che poi verranno annotati sul libretto ENPALS personale (N.B Il libretto personale non costituisce documento di agibilita'!).

Qualora non sussista il carattere della continuità dell'attività, l'ENPALS obbliga comunque a richiedere l'agibilità temporanea anche per una sola prestazione.

Va notato però che le sedi dell'ENPALS si trovano solo nel capoluogo di regione, causando disagio con ulteriori spese di viaggi e perdite di tempo a chi non vi risiede.

Da notare che l'agibilità non puo' essere concessa al singolo musicista, in questo caso egli dovrebbe essere assunto direttamente dal datore di lavoro.

Da qualche anno molti musicisti ricorrono anche alla costituzione di cooperative in modo da figurare come attività commerciale e di conseguenza godere di particolari trattamenti fiscali e contributivi, tuttavia sono sorti dei dubbi da parte dei ministeri competenti relativi in questo caso alla configurazione dell'attività del musicista che notoriamente non e' a carattere commerciale.

In sostanza le cooperative verrebbero considerate una soluzione di comodo per pagare meno tasse.

Da questi fatti possiamo notare quanto siano confuse e contraddittorie le norme in questione.

La legge quindi prevede che un musicista debba per forza far parte di un organico fisso senza contare la possibilità di collaborare con gruppi diversi magari costituiti in occasione di particolari eventi musicali!

Considerato il fatto che vi sono numerosi musicisti che non esercitano l'attivita' in modo abituale o che la esercitano con organici vari,diventa impossibile per questi avere l'agibilità alle condizioni di legge attuali.

A mio avviso esiste in tutta la legge sull'ENPALS un grave vizio di forma; vale a dire che non è contemplato il caso in cui un musicista possa collaborare con diversi gruppi musicali in modo autonomo.

In questo caso, secondo l'ENPALS, egli dovrebbe far parte di più società o cooperative per poter versare i contributi per le sue prestazioni, assurdità questa che non esiste in nessun paese al mondo!

Tengo a precisare che comunque l'appartenere ad una società o ad una cooperativa comporta dei costi di amministrazione che normalmente non possono essere sostenuti da chi fa poche prestazioni; bisogna tenere conto anche del fatto che l'attività del musicista non e' da considerare abituale.

Tali norme valgono anche nel caso in cui dei musicisti si ritrovino in un locale pubblico per esibirsi in una jam session senza ricevere alcun compenso oppure in modo occasionale tra amici.

L'ENPALS infatti stabilisce che ci si può esibire gratuitamente solo nel caso in cui l'intrattenimento è organizzato da enti benefici o associazioni autorizzate, in tutti gli altri casi viene stabilito che chiunque prenda parte ad un intrattenimento musicale pubblico debba essere retribuito con una somma minima pari a Lire 106.000 e versare i contributi di conseguenza; chi non lo fa rischia multe salatissime.

Quindi, se per esempio io mi trovo in locale ed ho il mio strumento dentro la macchina, non posso in teoria nemmeno dilettarmi a suonare qualcosa per i miei amici perché questo è paradossalmente contro la legge!

Viene così violato, a mio avviso, il diritto fondamentale alla libertà di espressione dell'individuo sancito dalla Costituzione Italiana (art.21).

La musica esiste in quanto ha la funzione di comunicare un certo tipo di messaggio all'interlocutore che lo recepisce (come del resto avviene con la letteratura, la pittura ecc....), come può il legislatore negare questa libertà di espressione?

In tutto il mondo non esistono normative del genere e tanto meno in Europa dove non sussistono tali impedimenti; inoltre i musicisti sono considerati a tutti gli effetti dei liberi professionisti che versano i contributi in modo autonomo come fanno tutte le altre categorie professionali e possono collaborare con chiunque.

Questo in virtù del fatto che l'attività del musicista non è a carattere commerciale ma a carattere atipico intermittente, vale a dire che il musicista può esercitare la professione sia in modo autonomo che subordinato (quando egli per esempio viene assunto da enti o compagnie che sono imprese di fatto).

B) Il carico fiscale al quale sono soggetti i lavoratori dello spettacolo è diventato insostenibile.

Se si ipotizza una prestazione retribuita 100.000 Lire (51,65 euro), le imposte che vi gravano sono in linea di massima così ripartite:

-Contributo ENPALS 32,70%

-Ritenuta d'acconto IRPEF 20%

-Iva 20%

Vale a dire che su 100.000 Lire vengono pagate Lire 72.700 (37,55 euro) di imposte per un utile netto di Lire 28.300 (14,62 euro), alle quali vanno aggiunte l'IRAP e tutte le spese di contabilità.

Va inoltre sottolineato il fatto che l'ENPALS non riconosce la deduzione ai fini del calcolo dei contributi delle spese di vitto, alloggio e viaggio sostenute dal musicista e questo va a gravare ulteriormente sul già magro bilancio economico.

Per poter sopravvivere un musicista dovrebbe in teoria richiedere compensi ben più elevati, ma di fatto questo significherebbe smettere di suonare nella maggior parte dei locali i quali non potrebbero sostenere costi così alti.

A fare musica saranno solamente quelle associazioni economicamente potenti mentre tutti gli altri soggetti privati saranno tagliati fuori.

Oggi, se si dovesse applicare la legge, sarebbe impossibile andare a suonare nei locali dove notoriamente le paghe sono modeste poiché vi è un bilancio già gravato da tasse esose che non permette ai gestori di aumentare le paghe dei gruppi musicali.

Come fanno oggi i musicisti ad essere in regola con leggi del genere che poi di fatto tutelano indirettamente chi lavora in nero?

Il Governo Italiano non favorisce né la promozione né lo sviluppo della cultura e questo contrasta apertamente con l'art.9 della Costituzione.

Inoltre viene leso in questo modo il principio del diritto al lavoro sancito dall'art.4.

.

Inoltrando la seguente petizione,io chiedo che il Parlamento Europeo si pronunci in tal senso:

Illegittimità del certificato di agibilità ENPALS e sua abolizione.

Il musicista pagherà i contributi previdenziali in modo autonomo senza l'obbligo di costituire società o cooperative.

Le norme attuali non consentono l'attività musicale singola e di gruppo in armonia con le leggi vigenti in Italia.

2) Riduzione delle aliquote fiscali e previdenziali.

L'attività del musicista deve essere considerata a carattere atipico e intermittente,di conseguenza non soggetta

a regimi fiscali tipici delle attività a carattere continuativo.

Con il carico fiscale attuale non si favorisce né l'occupazione del settore né la promozione della cultura musicale.

Per il diritto al lavoro, per la promozione e la diffusione della cultura, per la libertà di espressione

C H I E D O

l'intervento del Parlamento Europeo affinché si pronunci contro il Governo Italiano per le motivazioni sopra esposte.

......li........ In fede


Dichiarazione sostitutiva di atto notorio, da compilare quando si suona in giro e da consegnare a Siae e Enpals, in caso di pagamenti richiesti

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO

(ai sensi degli artt. 46 e 47 D.P.R. 445/2000)

Io sottoscritto ________________________________________________
Nato a ____________________________ il ________________
Residente a ___________________ in ________________________________
Documento d'identità _____________________ n. _______________________

DICHIARO SOTTO LA MIA PIENA RESPONSABILITA'

che per la mia prestazione artistica del __________, a ______________________
nel locale __________________________________________________________

- non percepirò alcuna somma né a titolo di retribuzione né a titolo di rimborso spese;
- non eseguirò brani depositati o tutelati dalla Siae;
- non è previsto un biglietto d'ingresso per la mia prestazione;
- non sono titolare di partita Iva come musicista professionista;
- la mia prestazione è a puro titolo amatoriale, occasionale e non continuativa.

La presente risponde a tutti gli usi di Legge e agli adempimenti in materia previdenziale e di diritto d'autore.

___________ lì ____

in fede,

Si allega fotocopia del documento di identità.